Farina gialla di Storo della Valle del Chiese

La Farina gialla di Storo, nella valle del Chiese, è una farina integrale per polenta dal gusto unico.
Polenta con farina gialla di Storo

La farina gialla di Storo è tra i prodotti tipici più conosciuti del Trentino. Una farina facilmente riconoscibile dal colore e dal gusto unico.

La coltivazione del Mais in Trentino

Il granoturco giunse in Trentino nel XVII secolo, sicuramente dal Veneto. La sua coltivazione si diffuse lentamente nelle zone di montagna, sostituendo altri cereali coltivati da tempi remoti (frumento, segale, avena, miglio). La maggiore espansione si ebbe negli ultimi decenni dell’Ottocento, un po’ in tutte le valli del Trentino, esclusa la val di Fassa, e la sua coltivazione era praticata a diverse altitudini, sino ai 1000 metri, anche in situazioni che ne rendevano difficile la maturazione. Nel corso dei secoli sono nate numerose varietà adatte ai molti ambienti di coltivazione: varietà, o meglio ecotipi, derivati dal lavoro selettivo congiunto dell’uomo e dell’ambiente. Il prodotto alimentare derivato dal mais, la polenta, diventò parte importante, se non esclusiva, della dieta alimentare.
Nella bassa Valle del Chiese (Trentino occidentale) e precisamente nella zona di Storo, da secoli si coltivava una varietà locale di granoturco. Nel Secondo dopoguerra la diffusione dell’industria in questa zona ha impedito la specializzazione dell’agricoltura che invece si è registrata nelle altre valli trentine, favorendo il mantenimento, fino ad anni recenti, di un’agricoltura tradizionale che doveva soddisfare solo esigenze di autoconsumo.
La coltivazione del mais per la Farina Gialla di Storo veniva effettuata in piccoli appezzamenti da quasi tutte le famiglie e il raccolto macinato nel molino della “Famiglia Cooperativa”. La qualità della farina e il gusto particolare a cui i consumatori locali erano molto legati ha permesso a questa vecchia varietà di mais denominata “Nostrano di Storo” di essere salvaguardata dal sopravvento di colture molto più produttive che ne avrebbero determinato l’abbandono.
Spighe del mais nostrano di Storo
Spighe appese ai ballatoi

Il Nostrano di Storo

Come detto, nella bassa Valle del Chiese veniva coltivato un tipo di granoturco a cariosside vitrea di colore arancio brillante, così evoluto ed adattato all’ambiente nel corso dei secoli da diventare il più importante ecotipo locale sia a livello agro-ecologico che economico del Trentino. La posizione marginale della Valle del Chiese, lontana dalle più importanti vie di comunicazione e quindi di più difficile accesso alle nuove costituzioni (essenzialmente ibridi), ed il mantenimento fino ad anni recenti di un’agricoltura  a ridotto impatto ambientale e legata alle tradizioni, ha permesso alla varietà di mais Nostrano di Storo di essere salvaguardata dal sopravvento di colture molto più produttive.
La spiga è generalmente corta e sottile, con una lunghezza media di 17 cm, un diametro di 3 cm e con in media 14 ranghi. La produzione per unità di superficie è molto bassa; circa 39,5 q.li per ettaro contro 89,5 q.li per ettaro della produzione media italiana di mais. la Farina Gialla di Storo è destinata al consumo umano, dove è importante il contenuto proteico, che generalmente è buono con 10,4 % di proteine.
La cooperativa Agri90 ha il merito di essere la principale promotrice nel mondo di questo prodotto dal sapore unico.
L'utilizzo principale della Farina Gialla di Storo è per preparare la polenta, da accompagnare con selvaggina in umido, funghi, formaggio o persino ragù alla bolognese.

Polenta con farina gialla di storo
Polenta di Storo con carne e crauti