La Cucina di Elvira al Vomero

La Cucina di Elvira al Vomero, Napoli, è un locale dove si mangia divinamente sentendosi a casa propria.
Cucina di Elvira al Vomero

La Cucina di Elvira si trova a pochi passi da Piazza Vanvitelli, il cuore del Vomero ed il principale luogo d'incontro dei giovani. Percorrendo Via Bernini e non immagineresti mai cosa nasconde questo indirizzo.


Nel cuore del Vomero

Il Vomero è inscritto in Napoli e della città esprime la più genuina parte collinare. Se si nasce al Vomero, e al Vomero si cresce e si vive, allora si è sempre prima vomeresi e poi napoletani; non in antitesi, bensì in giunzione. Chi ha avuto il modo, o la sfortuna (anagrafica) di conoscere il Vomero prima dell'arrivo della metropolitana ricorda quanto questa zone fosse una specie di "resort" quasi estraneo alla caoticità del centro che vociferava instancabile ai suoi piedi. Al Vomero regnava una quiete relativa, come se uno strato di nuovo s'inframmezzasse tra la magica Collina e la sua base. Oggi le cose sono cambiate, e se il progresso ha reso la zona un brulicante formicaio di giovani, ha anche portato alla trasformazione delle vie liberty in una casbah di street food, kebab, e cibo trash. 
In tutto questo c'è un locale che resiste, una delle meraviglie nascoste della "Napoli a tavola" che continua ad offrire scampo a chi rifiuta il global food nel modo più assoluto: La Cucina di Elvira
Instancabile, prodigiosa nel suo saper produrre tanti piatti così diversi che lascerebbero immaginare la presenza di chissà quale brigata. In realtà in sala c'è il marito Vincenzo, che cura anche, quotidianamente e abilmente, gli approvvigionamenti e un aiuto lo forniscono i figli.
Elvira al Vomero
La sala e al piano di sopra la cucina
Niente tradizione di ristoratori per Elvira, ma apprendistato "sul campo" con otto fratelli e sorelle e lei a fare la cuoca di casa. "Mettere a tavola 20 persone era la regola" afferma soddisfatta, alle feste si arrivava pure a 60.

Da Elvira come a casa propria

La gestione è "casa e putéca" cioè l'abitudine tradizionale di unire casa e bottega nello stesso stabile; l'arte culinaria non sgarra di una virgola dalla pura tradizione. Il locale presenta il bancone con il forno a legna all'ingresso, dove Vincenzo sforna ogni giorno il pane caldo, mentre nel resto del locale tavoli e sedie in legno, “aglie, cuorn’ e fravaglie” e foto  di Totò sparse ovunque.
Pane di Elvira al Vomero
Il pane di Vincenzo fatto in casa. Odore d'altri tempi.
Veniamo alla sostanza.
Per il menu nulla è impossibile. Si parte dallo sterminato bancone self service di contorni e secondi pronti di giornata. E' la Napoli dei "mangia foglie": broccoli, scarole, spinaci, cime di rapa, carote in insalata, verdure grigliate, peperoni in padella, o, imbottiti, melanzane a funghetti, zucchine alla scapece, e poi i secondi impossibile da preparare espresso: carne del ragù, della genovese. Dulcis in  fundo: Sua Maestà la Parmigiana di melanzane.
Parmigiana di Melanzane Elvira al Vomero
Bancone dei contorni

Il piano superiore, dove c’è la grande cucina fornita di tutto, è la sala dei bottoni, una fucina senza pause, che sforna meraviglie, quasi tutte "espresso". Il segreto sta nel fare una buona spesa, raccontano Vincenzo ed Elvira: acquisti frequenti in quantità limitate, niente stoccaggio, se un piatto è terminato, niente da fare, non ce n’è per nessuno. Elvira è un manuale: "per una settimana di ragù servono trenta litri di passata di pomodoro, fatta in casa ovviamente; per la genovese venti chili di cipolle rosse o ramate. Per il resto Vincenzo fa la spesa due volte al giorno". La pasta è solo Rummo o De Cecco e si compra ogni giorno nella quantità che serve, nessuna scorta a terra è prevista.

Nel menu di tutto e di più

Il menu prevede una ventina di primi e altrettanti secondi, tra mare e terra del giorno. Persino due o tre tipi di risotto si possono ordinare espresso, la pescatora solo su richiesta con brodo di pesce.
I primi di terra sono i classici della tradizione,  oltre alla pasta al ragù, tutte le minestre con i legumi, i mezzani  lardiati, e i bucatini o  ziti con il coniglio all’ischitana, pasta e zucca, pasta e fagioli o lenticchie, pasta patate e provola. Menzione speciale per la genovese, vero cavallo di battaglia, servita nella versione sola pasta o in piatto unico con anche la carne.
Genovese napoletana di Elvira al Vomero
La mitica genovese di Elvira

Tra i secondi di pesce,  spada alla griglia, baccalà in tutte le salse, pescato del giorno all’acqua pazza, al forno o alla brace ed indimenticabili alici fritte. La carne, viene proposta anche in taglio da mezzo chilo alla brace, naturalmente fuori dal prezzo del menù. In carta invece ci sono i classici: la braciola, la carne alla pizzaiola, il fegato con le cipolle e un fantastico brodo di carne preparato con la corazza, per il quale i clienti impazziscono. Straordinaria la mozzarella di bufala, Vincenzo non svela il caseificio neanche sotto tortura.
Quando si arriva al conto si teme di aver sbagliato. Primo, secondo, contorno, acqua e vino per 13 euro. Non c'è coperto e non c'è servizio. Unico accorgimento, un colpo di telefono altrimenti non si trova posto. Benvenuti a casa di Elvira.

Cucina di Elvira al Vomero
Via Gian Lorenzo Bernini 42
Napoli 338 9338810