La Petite Arvine. Vitigni autoctoni/1

La Petite Arvine è un vitigno autoctono a bacca bianca della Valle d'Aosta.
Grappolo della Petite Arvine

Inizio con questo post un lungo viaggio attraverso i vitigni autoctoni d'Italia. Cominciamo dalla Valle d'Aosta e dagli acini piccoli e giallognoli della Petite Arvine.

Storia e Territorio

La Petite Arvine è un vitigno a bacca bianca originaria del Vallese e diffusa in buona parte della Valle d'Aosta. Come spesso accade in questi casi è molto complicato mettere una parola definitiva sulla questione dell'origine del vitigno. Secondo qualche ampelografo, potrebbe avere qualche legame con la Vitis Helvola dell'antichità ma secondo altri arriverebbe dalla zona del fiume Avre nel vicino Chablais francese. Gli studi più recenti la ritengono imparentata in modo molto stretto con il Priè Blanc.
Comunque è dal XVII secolo che quest'uva è coltivata in Valle d'Aosta, unica regione in Italia. Predilige le fasce tra i 600m ed i 900m di altitudine, riuscendo a sopportare bene i climi freddi, e conquistandosi l'appellativo di "vite dei ghiacciai".
Stiamo parlando di una viticoltura eroica, con forti pendenze, che richiedono un lavoro di grande impegno e fatica. Inoltre, la petite arvine è un vitigno piuttosto delicato, soffre i venti troppo forti, e poiché matura tardivamente, richiede le migliori esposizioni soleggiate, con suoli poveri e non troppo aridi. Il duro lavoro in vigna è però ripagato da un vino di grande eleganza e raffinatezza. L’elevata altitudine a cui sono coltivate le vigne, genera delle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, che contribuiscono a sviluppare e rendere più intenso il profilo aromatico dell’uva. La petite arvine è un vitigno piuttosto duttile, che può dar vita a vini fermi, affinati in acciaio o in legno e a interessanti vendemmie tardive. È un bianco dal buon potenziale di invecchiamento, con interessanti evoluzioni dei profumi e degli aromi.

Caratteristiche

La Petite Arvine è un vitigno a maturazione tardiva, solitamente si vendemmia verso fine ottobre. Il vino ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Il profilo olfattivo è delicato, molto elegante, con note floreali di glicine e fiori bianchi, a cui fanno seguito aromi fruttati di pompelmo, agrumi e frutto della passione. Al palato è seducente e armonioso, prevale la frutta matura, soprattutto esotica, a cui si lega una piacevole nota minerale e una bella sapidità finale. Il tutto sostenuto da una vivace acidità.

A tavola si abbina molto bene con crostacei, molluschi, coquillage e più in generale con la cucina di mare dai sapori delicati. Le versioni con affinamenti più lunghi, magari in legno, si prestano anche ad abbinamenti interessanti con carni bianche, mentre le vendemmie tardive si sposano molto bene con i formaggi erborinati e con il foie gras.

Produttori

Diversi gli stili con cui le principali cantine valdostane producono la loro Petite Arvine. Château Feuillet, coltiva a 800m e prima della pressatura, procede a una macerazione sulle bucce della durata di 2 giorni per estrarre il massimo degli aromi. Les Crêtes, alla fermentazione in acciaio inox, fa seguire un affinamento di 6 mesi sur lies con batônnages continui. La cantina Frères Grosjean preferisce una fermentazione parte in acciaio (circa 80%) e in parte in legno (circa 20%), a cui segue un affinamento sur lies con batônnages. Maison Anselmet, invece, produce una versione affinata esclusivamente in barrique francesi. Imperdibile quella di Ottin con 7 mesi sui lieviti e 4 in bottiglia.

Foto: Château Feuillet