Sei sicuro di cosa mangi? Come riconoscere i trucchi delle etichette alimentari

Le etichette alimentari spesso vengono utilizzate per far apparire un alimento più sano di quello che è in realtà. Ecco i trucchi più comuni.
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Le etichette alimentari dovrebbero avere il fine di informare il consumatore sulla composizione del prodotto che si sta acquistando. Vengono invece utilizzate per strategie di marketing spesso ingannevoli con potenziali rischi per la salute. Sapete cosa state mettendo nel carrello?

Le etichette alimentari aiutano?

Le etichette alimentari aiutano il consumatore a fare scelte più sane? Non proprio. Lo studio FLABEL promosso dall'Unione Europea, e durato 4 anni, ha esaminato le etichette di 37000 prodotti alimentari di 5 categorie (cereali, yogurt, piatti pronti, biscotti e bibite gassate) in 27 paesi UE, ottenendo informazioni allarmanti.
  1. Sebbene quasi tutti gli alimenti recassero in etichetta la lista degli ingredienti, solo nel 48% dei casi essa era ben visibile al consumatore e non nascosta sotto la confezione o sul retro. 
  2. Spesso l'etichetta nutrizionale è utilizzata come strumento di marketing per trasmettere informazioni che non sono totalmente attinenti alla realtà.
  3. Il 60% delle persone guarda esclusivamente la parte anteriore di una confezione quando acquista.


I trucchi delle etichette alimentari

Sono veramente tanti i trucchi utilizzati nelle etichette alimentari. Si tratta di operazioni, purtroppo legali, che hanno come obiettivo quello di far apparire un prodotto alimentare più sano di come è nella realtà, ingannando i consumatori. Ma quali sono questi trucchi?

Scomposizione degli zuccheri
La lista degli ingredienti va compilata con quantità decrescenti, cioè il primo della lista è il più presente e via a scendere. Un trucco molto utilizzato è quello di scomporre il contenuto di zucchero in 4 o 5 diversi prodotti in modo da non far comparire lo zucchero nei primi posti della lista. Una azienda può utilizzare una combinazione di saccarosio, sciroppo di glucosio, fruttosio e destrosio per essere sicura che nessuno compaia nei primi posti della lista. In questo modo si passa l'idea che il prodotto non sia composto principalmente da zucchero, mentre la realtà è che gli zuccheri (dati dalla somma dei 4) sono il principale ingrediente.

Liste degli ingredienti gonfiate
Trucco particolarmente utilizzato nel mondo cosmetico e nei prodotti "salutistici". Le liste ingredienti delle etichette alimentari vengono gonfiate con l'inserimento di fantomatiche bacche, estratti, erbe o quant'altro possa avere effetti benefici per la salute. Le quantità sono però talmente basse che per avere effetti davvero benefici sul corpo umano si dovrebbero consumare tonnellate di prodotto. E' un trucco che si chiama "etichetta imbottita" e viene utilizzato molto anche nel mondo junk-food per mascherare l'effetto cibo-spazzatura.

Nascondere ingredienti dannosi
Dietro il nome innocente di un ingrediente si possono nascondere potenziali effetti devastanti per la salute. Il conservante E250 nitrito di sodio, ad esempio, utilizzato in tutti gli insaccati e nelle conserve di carne, suona molto innocente ma è documentato cancerogeno per cervello, colon e pancreas.
Il colorante rosso E120, tipicamente usato nell'Alchermes ma anche in altri prodotti rossi, viene estratto dalle carcasse di insetti morti. Se sulle etichette alimentari ci fosse scritto "colorante estratto dalle carcasse di insetti" forse lo consumerebbero in meno persone.
Infine il termine "estratto di lievito" suona naturale ma a volte nasconde glutammato monosodico, utilizzato per dare sapore ai cibi che non ne hanno.

Zero grassi che non sono zero
Esiste una scappatoia legislativa che permette di dichiarare sulle etichette alimentari "senza grassi" ogni cibo che contenga meno di 0,5g di grassi. Quindi per la logica legislativa 0,5 = 0. Ma non finisce qui. Sfruttando questo trucco le aziende possono ridurre arbitrariamente la porzione identificata dei loro prodotti sino a che il contenuto di grassi non sia inferiore a 0,5g. In realtà il prodotto può essere pieno di grassi ma la porzione è ridotta ad un peso che sfamerebbe giusto un uccellino. 
La scelta della porzione è a discrezione completa del fabbricante e non deve sottostare a nessuna logica di consumo.
Facciamo un esempio con una scatola di biscotti. 
Il fabbricante identifica come porzione un singolo biscotto, che contiene 0,4g di grassi, e lo dichiara "senza grassi" come previsto dalla legge. Sfido chiunque a mangiarsi un singolo biscotto, che comunque conterrebbe 0,4g di grassi e non zero. Comunque sia, se io mangio 10 biscotti mangio 4 grammi di grasso, una quantità considerevole, mentre per il produttore e per la legge ne ho mangiati ZERO.


Consigli per leggere le etichette alimentari

  1. Ricorda che gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità. Quando mangi un cibo mangerai prevalentemente i suoi primi 3 ingredienti, non il decimo o l'undicesimo.
  2. Cerca prodotti con la lista di ingredienti il più corta possibile. Generalmente più la lista è lunga più è facile si trovino prodotti chimici.
  3. Ricorda che sulla lista ingredienti non è obbligatorio indicare gli inquinanti o i pesticidi eventualmente contenuti.
  4. I prodotti indicati con la sigla E e poi un numero indicano gli additivi alimentari. Possono essere più o meno dannosi, ma sempre e comunque saranno qualcosa di aggiunto a posterioriper qualche ragione industriale tecnologica.
  5. Perdete qualche secondo a leggere sempre tutta l'etichetta prima di acquistare un prodotto. Ne guadagnerete in salute.