Il Miele di Tornareccio è il più buono d'Italia

Quale è il miele più buono d'Italia? Il miele di Tornareccio in provincia di Chieti.
MIele di Tornareccio è il più buono d'Italia

Il miele più buono d'Italia nasce in Val di Sangro, a Tornareccio in provincia di Chieti. Ma cosa ha di particolare questo miele da fare incetta di premi a tutti i concorsi nazionali a cui partecipa da quattordici anni?


La capitale abruzzese del miele

Il Miele di Tornareccio agli agrumi di Luca Finocchio ha vinto nel 2016 il premio come miglior miele d'Italia al concorso nazionale dei mieli Roberto Franci di Montalcino. 
Sarà forse la posizione privilegiata, a 630 metri di altitudine, tra i castagneti del monte Pallano? Oppure la multiforme collina, la piana di Atessa e la Valle del fiume Sangro? O forse l'assenza di pastorizzazione e di qualsiasi altro trattamento al miele? E' un segreto ben custodito dagli abitanti del luogo ciò che consente al miele di Tornareccio di avere quel gusto unico ed inconfondibile. 
A Tornareccio, un piccolo borgo dove tutti sono imparentati, ogni abitazione ha la sua "casetta" delle api a fianco. Il miele è il filo conduttore che lega decine di famiglie, le loro storie, le tradizioni e la loro economia.
Fu qui che negli anni Trenta, con l'aumentare delle arnie, nacque il "nomadismo" dell'apicoltura. E' il destino delle genti d'Abruzzo e la Transumanza in questa terra non ha riguardato solo le greggi e i pastori, ma anche le api e gli apicoltori.
Si tratta di instaurare un rapporto di fiducia con gli agricoltori di varie zone d'Italia in uno scambio di utilità: "A noi servono i fiori, mentre a loro serve la riproduzione delle piante, che avviene tramite il trasporto del polline" afferma Vincenzo Finocchio. Tutte le operazioni di smielatura e confezionamento sono però eseguito nel borgo abruzzese.

Un patrimonio da salvaguardare

Negli ultimi anni in Europa è scomparso il 20% delle api, con gravi danni per il patrimonio agricolo. Le principali colpe sono da attribuire al massiccio utilizzo di antiparassitari e alle colture intensive monospecie, che limitando il periodo di fioritura a poche settimane l'anno, causano carenza di cibo per le api. 
A Tornareccio si cerca di contrastare tutto questo. La "direzione dei lavori" è affidata alla natura, che a volte, come nel 2016, può giocare brutti scherzi e creare non pochi problemi con le bizze climatiche. 
Quando però l'annata è buona il particolare processo produttivo di estrazione a freddo e confezionamento diretto, senza nessun trattamento di pastorizzazione, permette al miele di sprigionare tutto il ventaglio di inimitabili profumi.

Ogni anno Tornareccio è anche sede della manifestazione Regina di Miele, una due giorni dedicata al miele ed ai prodotti tipici con stand di degustazione e rassegne didattiche sul mondo del miele.