L'olio extravergine di oliva contraffatto è facilmente riconoscibile. Dietro un prezzo basso non c'è mai una qualità alta.
Ha
fatto molto scalpore, lo scorso anno, la notizia di alcuni grandi
marchi italiani che commercializzavano olio extravergine di oliva
contraffatto. Ma noi cosa facciamo per evitare questo? Siamo davvero
solo vittime o anche colpevoli?
Un
logica sempre valida, nel commercio come nella vita, nega la
possibilità di pagare poco e ottenere molto. Ciò, semplicemente, non può
accadere. John Ruskin, nel XIX secolo, affermava che "se
tratti con l'offerente meno caro, è bene che tu preveda una certa
riserva per coprirti dal rischio che corri. Ma se puoi fare ciò, avrai
abbastanza denaro per comperare qualcosa di meglio, evitando il
rischio".Il fatto
Le
analisi di laboratorio condotte dalla rivista mensile Il Test
Salvagente, su 20 campioni di olio extravergine di oliva, rivelarono la
presenza di umidità (leggasi acqua), rancido e muffa. In
sostanza le indagini giudiziarie condotte dalla procura di Torino hanno
confermato che i campioni esaminati non corrispondevano alla categoria
“olii extravergini di oliva” dichiarata in etichetta ma erano di
qualità inferiore. Probabilmente la notizia ha destato così grande
attenzione perché molti hanno acquistato e utilizzato questi
“Extravergini-che-extravergini-non-erano”. E molti consumatori si sono
sentiti vittime.
Giustamente.
Ma fermiamoci a domandarci questo:
conoscendo le leggi del mercato, della domanda e dell'offerta, davvero non possiamo fare nulla per evitare le fregature?
La risposta è sì, e per capirlo occorre parlare un po' di numeri.
Qualche numero
Se
prendiamo i dati dell'annata 2015, fornita da Ismea, vediamo che la
produzione nazionale di olio di oliva è stata di 461.000 tonnellate.
Nello stesso anno il consumo nazionale è stato di 662.000 tonnellate.
Qui vediamo già un punto fondamentale: gli italiani consumano più olio
di quanto se ne produca, pertanto dobbiamo per forza ricorrere
all'importazione. Nel 2014 ne abbiamo importato 662.000 tonnellate.
Perchè così tanto? Perchè siamo in un mercato assurdamente globale, quindi anche noi
ne abbiamo esportato, ben 376.000 tonnellate.
Non vi sembra assurdo vendere ai tedeschi o agli inglesi l'olio italiano per poi doverne acquistare dalla Spagna? Diventa meno assurdo, come vedremo in seguito, se introduciamo la variabile costo.
Ma da dove proviene l'olio che importiamo? Nonostante la campagna terrorizzante televisiva contro l'olio tunisino, i numeri indicano che solamente il 4% dell'olio importato viene dalla Tunisia, una inezia rispetto all'89% di provenienza spagnola.
Non vi sembra assurdo vendere ai tedeschi o agli inglesi l'olio italiano per poi doverne acquistare dalla Spagna? Diventa meno assurdo, come vedremo in seguito, se introduciamo la variabile costo.
Ma da dove proviene l'olio che importiamo? Nonostante la campagna terrorizzante televisiva contro l'olio tunisino, i numeri indicano che solamente il 4% dell'olio importato viene dalla Tunisia, una inezia rispetto all'89% di provenienza spagnola.
Ma non è questo il punto.
Siamo tutti erroneamente convinti che l’olio tunisino sia di qualità inferiore a quello italiano, o a quello spagnolo che importiamo in gran quantità, ma questo non è affatto vero. Ci sono olii tunisini di qualità scadente e olii tunisini di ottima qualità, esattamente come succede in Italia dove – come per il vino, per cui si va dall’economico brick di qualità scadente alla bottiglia costosa di Barolo – si va da olii di oliva di qualità medio-bassa fino a Extravergini Dop eccellenti.
Ed è proprio su questa considerazione che occorre soffermarsi più approfonditamente.
Comanda il consumatore
La
più grande arma in mano a chi acquista, per proteggersi dalle frodi,
oggi, è la Dop. In Italia ci sono 37 olii extravergine di oliva che
hanno ottenuto dall'Unione Europea il riconoscimento della Denominazione
di Origine Protetta. Questi 37 prodotti sono gli unici che hanno
garantita la provenienza delle olive da una determinata zona geografica,
che hanno certificata una acidità precisa, e una processo produttivo
controllato. Sapete quale è la quota di mercato (sempre nel 2014) di
questi prodotti? Il 2%.
Ve la metto in un altro modo.
Su 100 famiglie italiane che fanno la spesa, 98 preferiscono acquistare un prodotto senza garanzie di controllo e solamente 2 famiglie su 100 scelgono i prodotti Dop.
Quindi, come scrivevo prima, vendiamo olio toscano, pugliese, siciliano ai tedeschi e acquistiamo olio spagnolo e tunisino perchè noi consumatori vogliamo principalmente quello.
Ve la metto in un altro modo.
Su 100 famiglie italiane che fanno la spesa, 98 preferiscono acquistare un prodotto senza garanzie di controllo e solamente 2 famiglie su 100 scelgono i prodotti Dop.
Quindi, come scrivevo prima, vendiamo olio toscano, pugliese, siciliano ai tedeschi e acquistiamo olio spagnolo e tunisino perchè noi consumatori vogliamo principalmente quello.
Stupisce?
Non se introduciamo l'annosa questione del costo ragionevole dei
prodotti "buoni, puliti e giusti" per dirla alla Carlo Petrini.
Ho
la fortuna di avere in famiglia chi coltiva ulivi e produce olio
extravergine di oliva. Facendo qualche rapido calcolo dei costi da
sostenere per potatura, raccolta, molitura, confezionamento, e
ipotizzando che il tutto sia un "hobby a tempo perso" e non una fonte di
guadagno, si arriva alla conclusione che la latta da 5 litri di un buon
olio extravergine di oliva non può costare meno di 7 euro al litro.
I dati ISMEA, dicono che l'olio extravergine di oliva, 100% italiano, ha un costo medio all'ingrosso di 3,5 euro al litro. E' un dato generale, mediato tra le grandissime aziende ed i piccoli produttori, che sicuramente avranno costi superiori.
Comunque
sia, 3,5 euro al litro è il costo di un extravergine all'ingrosso,
sfuso, senza IVA, senza confezione e senza nessun ricarico. Non è molto
lontano dai 6,5-7 euro al litro dei miei calcoli.
Ora,
quando troviamo sugli scaffali del supermercato una bottiglia da un
litro di olio extravergine di oliva a prezzi di 2-3 euro (come costavano
quelli sanzionati) come può essere possibile? Il produttore è stato
colto da un improvviso moto di generosità e lavora per perdere soldi, o
non è proprio un olio extravergine "VERO"? Non so voi, ma per me la
risposta è scontata.
E così nasce uno dei grandi paradossi dell'alimentazione italiana: da un lato siamo tutti indignati per la decisione di permettere la commercializzazione di olii di provenienza estera, dall'altro però non si vuole spendere più di 3 euro per un litro d'olio extravergine di oliva. Allora tenetevi quello contraffatto.