Radici del Sud 2017, appunti di degustazione

Lo scorso fine settimana si è tenuta la manifestazione Radici del Sud 2017, ospitata al Castello Normanno Svevo di Sannicandro (BA). Appunti di degustazione.
Radici del sud 2017
Lo scorso fine settimana si è tenuta la manifestazione Radici del Sud 2017, ospitata al Castello Normanno Svevo di Sannicandro (BA). Qui le migliori impressioni.
 
Il salone da quest'anno è dedicato anche agli olii extravergine di oliva prodotti nelle regioni del Sud, ma è col vino che è nato ed è col vino che attira ogni anno migliaia di persone.
Il grande lavoro della giuria ha portato alla selezione di 70 vini "finalisti" da un parterre di 350. 
Riportiamo qui alcune impressioni personali.

E' importante segnalare la costante evoluzione che da qualche anno sta caratterizzando i vini meridionali. I vitigni autoctoni sono finalmente valorizzati come vera ricchezza del territorio, cercando di esprimere le migliori caratteristiche della zona produttiva. Le aziende sono sempre più attente alla qualità complessiva del prodotto, e la ricerca vira verso il conferimento di maggior eleganza e finezza al prodotto finito, a discapito dalla potenza alcolica. 
Solamente il Primitivo di Manduria rimane ancorato, in alcune espressioni, alla concentrazione e all'eccessiva morbidezza, con il risultato di produrre vini pesanti e di difficile apprezzamento.

1. Spumante Metodo Classico Riserva Nobile 2013 - D’Araprì
Grande metodo classico prodotto da uve Bombino bianco in purezza. La tecnica della prima fermentazione in legno dona alla Riserva Nobile un colore oro scintillante, un profumo ricco di frutta matura e sentore di vaniglia. Le sensazioni gustative sono sapide, piene e complesse. Riposa 48 mesi sui lieviti.

2. Campi Flegrei Pér ‘e Palumm DOC - Agnanum
Vino molto particolare e senza dubbio una delle migliori espressioni di Piedirosso dei Campi Flegrei. Viene prodotto in circa un migliaio di bottiglie, da vine centenarie a piede franco con rese molto contenute. Affinamento in solo acciaio per una grande concentrazione aromatica che non sacrifica la bevibilità.

3. Santarì 2011 Fiano di Avellino DOCG - Filadoro
Sbanca il botteghino questo Fiano di Avellino che si aggiudica il concorso 2017. Vendemmia leggermente tardiva, 5 mesi di fermentazione a 8°C e lunga sosta sulle fecce fini sono i tratti caratteristici dell'esemplare di punta di Filadoro. Un grande Fiano che appare quasi giovane a 6 anni dalla vendemmia. Per chi dice che i bianchi non possono invecchiare bene.

4. Greco di Tufo 2015 DOCG Contrada Marotta - Villa Raiano
Si ferma al secondo gradino del podio l'espressione del terroir di Montefusco, della celebre azienda Villa Raiano. Nasce da un cru a 600m, con rese intorno ai 60 q.li/ha. E' ricco, intenso, con profumi di pesca e pompelmo. Energico al palato non teme abbinamenti azzardati come spiedini di carne o pollo alla diavola.

5. Sicilia Grillo DOC 2016 Laluci - Baglio del Cristo di Campobello
Terre gessose e calcaree quelle dell'entroterra di Licata, dove nasce questo Grillo in purezza dalla spiccata mineralità. La freschezza e i sentori di agrumi fanno immaginare le spiagge siciliane, la brezza marina sul viso, il buon pesce fresco.....