Olio di Palma, questione di educazione alimentare

L'olio di palma fa bene o fa male? La soluzione non è demonizzare un prodotto, ma cambiare educazione alimentare.
olio palma raffinato

L'olio di palma fa bene o fa male? La soluzione non è demonizzare un prodotto, ma cambiare educazione alimentare.


Nell'ultimo anno il mondo dell'industria alimentare ha subito uno scontro sempre più aspro tra chi sostiene l'utilizzo dell'olio di palma e chi invece lo condanna. Organizzazioni come Slow Food e Greenpeace hanno sviluppato una campagna intensa contro l'utilizzo di questo grasso, mentre grandi marchi dell'alimentare come Ferrero, Nestlè e Plasmon ne difendono l'utilizzo, e continuano ad utilizzarlo nei propri prodotti.
I consumatori pare abbiano scelto che non bisogna comprare prodotti con olio di palma, ma fermarsi qui è riduttivo.
Alla base di tutto c'è una questione di educazione alimentare. Se non cambia il sistema alimentare, sconfiggere un ingrediente non risolverà nulla.

Troppe lavorazioni industriali

L'olio di palma è un grasso che sino a pochi mesi fa era enormemente utilizzato nell'industria alimentare, dolciaria soprattutto. Non è assolutamente un prodotto di bassa qualità, tant'è che esiste addirittura un Presidio Slow Food dell'olio di palma della Guinea Bissau.
Però l’olio di palma che arriva sulle nostre tavole – ingrediente di biscotti, merendine, cracker, creme spalmabili… – non ha niente a che vedere con il succo che si ottiene dalla spremitura delle bacche delle palme. L’industria alimentare lo trasforma sbiancandolo, raffinandolo e frazionandolo sino a farlo diventare un prodotto incolore ed insapore ad alto contenuto di grassi saturi.
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Lavorazione dell'olio di palma
Le trasformazioni che subisce l'olio di palma, come documentato più volte dall'EFSA nello studio Chemicals in Food del 2016, hanno come risultato la creazione di sottoprodotti contaminati dannosi per la salute. Il 3-MCPD, ad esempio, è un derivato del glicerolo considerato cancerogeno. Nell'olio di palma raffinato è presente in quantità 6 volte superiori che nell'olio di mais, 19 volte superiori che nelle miscele per friggere e ben 60 volte di più che nell'olio extravergine di oliva.
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Tabella dei contenuti di 3-MCPD e 2-MCPD redatta dall'EFSA

Questione di educazione alimentare

Oltre agli effetti sulla salute la coltivazione intensiva dell'olio di palma causa danni ambientali notevoli nell'area del sudest asiatico. Le foreste vergini vengono rase al suolo, quindi la zona viene incendiata e successivamente si piantano le palme da olio. Questo comporta la distruzione dell'habitat naturale di molti animali, come gli oranghi, i rinoceronti o le tigri, che si ritrovano senza casa e, in molti casi, sono destinati a morire.
Ma la soluzione non è sostituire l'olio di palma con un altro grasso (l'olio di cocco è ancora peggio dell'olio di palma) o con l'olio di palma sostenibile, come pubblicizzano alcuni grandi marchi alimentari. Avremmo deforestazione ed incendi per piantare girasoli. Occorre cambiare completamente educazione alimentare, riducendo drasticamente il consumo di numerosi prodotti industriali.
L'olio di palma è un ingrediente dal profilo nutrizionale scadente che viene utilizzato per produrre alimenti dal profilo nutrizionale non eccelso. Merendine e creme spalmabili abbinano all'olio di palma grandi quantità di zuccheri, additivi e conservanti dannosi per la salute. 








La soluzione non è sostituire l'olio di palma con il cocco o con il girasole, la soluzione è smettere di consumare merendine tutti i giorni, smettere di basare l'alimentazione su scadenti prodotti industriali.